In questo caso parliamo di un metodo Salentino e più precisamente Gallipolino per conservare il pesce fritto, anche quello che dovesse rimanere. Alla base della conservazione c'è la frittura e l'aceto come per il Saor veneto e altre cose simili che, come si è detto, si trovano in giro per il mondo. Si usa preferibilmente pesce piccolo e di poco conto: alici, vope, sgombri, sugarelli, latterini, ecc... ecc...
Ingredienti per due chili di pesce:
un litro di Aceto di Vino Bianco - una pagnotta da un chilo di pane pugliese raffermo
sei bustine di Zafferano
quanto basta di Olio di Oliva, semola di grano duro e sale grosso
Il Pane grattugiato grossolanamente, ben irrorato ma non impastato di aceto condito, va disposto in un sottile strato in una terrina o vaso a bocca molto larga, sul pane vanno ben distribuiti i pescetti fritti e ben scolati, quindi un nuovo strato di pane irrorato e così via fino al completamento con uno strato di pane, l'eventuale aceto rimanente va versato sopra ma non in eccesso. Va mangiato dopo qualche giorno di riposo e si conserva per mesi, durante i quali se si dovesse asciugare troppo si potrà irrorare con altro aceto.
I Tuoi Post sono davvero molto utili Mimmo e belli, con tanto di trucchi.
RispondiEliminaQuesto sta a significare che noi Blogger non usiamo assolutamente "la cazzimma"
A presto Mimmo