Nell'antica Taranto veniva praticata quella che, per il tempo, era una vera e propria industria: la lavorazione della Porpora.
I Murici, da cui questa era estratta, erano abbondantissimi nei mari tarantini, particolarmente il Mar Piccolo sulla cui riva orientale c'erano tantissimi siti di produzione, talmente abbondante da esserci una collina, ricordata ancora dai nostri nonni, che portava il nome di "Munt d' l' Cueccl", Cocciolo è il nome con cui questo frutto di mare è chiamato nel tarantino.
La preziosissima Porpora era destinata alla colorazione in particolare delle famosissime lane della zona, altra attività fiorentissima del territorio. Virgilio racconta che le lane tarantine erano talmente preziose che i pastori, per preservarle, usavano far dei cappotti di pelle alle pecore. Le lane erano poi usate in loco, la ricchezza di Taranto permetteva a molti cittadini di usarne con dovizia o esportate, particolarmente a Roma dove la Porpora era un grande segno di distinzione, come ancora oggi, visto che è ancora il segno di distinzione dei cardinali a dimostrazione di quanto la Chiesa Cattolica sia quel che resta dell'Impero Romano.
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Molto più prosaicamente noi mangiamo i coccioli in vari modi, uno è questo
Ingredienti per 4 persone:
tre etti e mezzo di pasta lunga Spaghetti o Linguine di Semola di Gano duro,
due chili di Coccioli, 3/4 di litro di Salsa di Pomodoro,
due grossi Spicchi di Aglio, un ciuffetto di Prezzemolo, un Peperoncino,
otto o dieci cucchiai di Olio Extra Vergine di Oliva, quanto basta di Sale grosso e fino
Preparare un soffritto di Aglio a Fettine, Prezzemo con i gambi, Peperoncino spezzato in Olio EVO. Qui occorre un soffritto serio, l'aglio deve inbiondire e parecchio, quindi si aggiunge la Salsa di Pomodoro, si lascia cuocere finché non sarà ben amalgamato e a questo punto si aggiungono i Coccioli per una lunga cottura di almeno una ventina di minuti. Con questa salsa si condiscono gli Spaghetti al dente saltandoli in padella e spolverandoli di Prezzemolo tritato.
Questo è un piatto da gran Chef io li ho assaggiati ma al ristorante... i tuoi sono fatti con amore e li si che si scopre il vero gusto di questo superbo piatto. Ciao.
RispondiEliminaCari Rita e Mimmo, forse il riferimento storico a Taranto ed alla porpora che si ricava dai Murici sarebbe stato "azzeccato":
RispondiElimina"Nella Taranto antica l’industria della porpora ebbe un grande sviluppo, per due motivi principali: l’enorme quantità delle specie che vivono nel nostro mare e il lusso smodato dai Tarantini. La tradizione vuole che le officine della porpora erano situate lungo la spiaggia orientale del mar piccolo; molti nonni ricordano una collina fatta di conchiglie di murici chiamata “monte dei coccioli”.
http://www.romanhideout.com/legiov/fabrica/porpora_it.asp
Saluti carissimi
Aldo
Ottimo primo piatto! Complimenti!!!
RispondiEliminaDa noi a Napoli i murici in dialetto li chiamiamo "scungigl"
Quando li trovo, ne acquisto una gran quantità, li cuocio e li conservo in barattoli di vetro nel congelatore per averli sempre a disposizione!!
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RispondiElimina@ Susy, finalmente riesco a sapere coso sono li scungigl, ne avevo sentito parlare ma non riuscivo a collegarli a cosa fossero. Anche noi li conserviamo una volta lessati, così il lato negativo della loro preparazione, la puzza, la concentriamo in una sola volta, ciao Arrileggerci
RispondiEliminaHai ragione Mimmo la "puzza" è notevole ma il risultato compensaaaa.
RispondiEliminaCiao!!
Da noi a bari i cueccl
RispondiEliminaAnche a Taranto. E' una delle poche parole che c'accomuna
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