A Taranto, la mia città di nascita da due Veri Lucani di Colobraro e Teana, si dice in questi giorni:
C nù bbuen Natal vué fà da Sant Cecilia ha accumnzà
Chiedendo scusa ai puristi del tarantino scritto e parlato. La traduzione è semplice e lampante:
Se un buon Natale vuoi fare da Santa Cecilia devi incominciare
Taranto infatti inizia le festività natalizie prima di tutti, che le fanno iniziare dall'Immacolata, 8 dicembre, noi da Santa Cecilia, il 22 novembre.
Santa Cecilia è la protettrice dei musicisti ed allora Taranto, città musicale per eccellenza, il nome Tarantella vi dice qualcosa? fa iniziare le festività più importanti e più gioiose dell'anno con il giorno commemorativo della santa protettrice dell'arte che meglio esprime la gioia.
La mattina all'alba c'è una banda musicale in giro per le vie principali della città, intonando le più belle Novene mai scritte, dà la sveglia alla città, mentre le case sono invase dal profumo delle Pettole in frittura.
Le tarantine hanno messo a crescere l'impasto dalla sera prima ed ora friggono, chi esce di casa per il lavoro o la scuola, anche chi resta, deve far colazione con le Pettole, ne trovate la ricetta originale cliccando qui.
Ispirati dal pacco inviatoci da Mangiare Matera con i prodotti Vero Lucano, abbiamo voluto "tradire" la nostra tradizione, chi ci conosce sa quanto pesa a Talebani della Tradizione Culinaria quali siamo stati spesso definiti, abbiamo utilizzato l'eccellente Semola Rimacinata di Grano Duro Senatore Cappelli di Mangiare Matera per le Pettole al Vincotto ed alla Gelatina di Cotogne, questi ultimi fatti, naturalmente, in casa, l'interessato trova modo e maniera qui e qui.
A parte le almeno otto ore di crescita per questa ricetta, fatta per la prima colazione di tre o quattro commensali, occorrono:
un quarto circa di Semola Rimacinata di Grano Duro Senatore Cappelli Mangiare Matera,
due grammi di lievito secco, un grammo di zucchero semolato, centocinquanta e più cc di acqua,
un pizzico di Sale fino, Olio EVO in abbondanza per friggere,
le zeste di mezza arancia e di un mandarino,
Zucchero semolato aromatizzato, Vincotto e Gelatina di Cotogne a volontà
Con questa ricetta partecipiamo alla Sezione Dolci ma anche Lievitati
Intiepidire appena l'acqua, parecchia di più della dose occorrente, in un mezzo bicchiere disciogliere
il lievito e lo zucchero.
Versare la semola in una coppa dai bordi molto alti ed incominciare ad impastare aggiungendo l'acqua con il lievito, proseguire, aggiungendo gradatamente l'altra fino ad avere una consistenza piuttosto fluida, tanto da poterla impastare schiaffeggiandola dal basso in alto, continuare questa operazione finché non si avverte il formarsi di bolle d'aria segnale della crescita, solo a questo punto aggiungere quel pizzichino di sale, ci sta sempre bene, è bene però che sia lontano dal lievito.
Lasciando l'impasto nel contenitore, coprirlo e porlo a crescere sotto le coperte in un posto ben riparato ed a temperatura non fredda. Ottimo posto il forno con la luce accesa per dare tepore.
dormire ed avete una normale durata del sonno, le fatidiche sette o otto ore, l'indomani mattina potete mettervi a friggere in Olio caldo e profondo, si fa riscaldare con le bucce di arancia e mandarino, quando friggono, vi si friggono morbide palline d'impasto molle, versate poche per volta con l'ausilio di un cucchiaio.
Il piacere dei vostri bambini sarà quello d'interpretare le forme che le Pettole prendono, spesso assomigliano a simpatici animali.
Gustatele ben scolate e calde con una semplice pioggia di zucchero semolato tenuto lungamente ad aromatizzarsi con semi di Anice Stellato e/o Bacche di Vaniglia. Ottime anche intinte nel Vincotto vero e proprio, cioè di uva, o di Fichi, con questo bisogna specificare. Quest'anno c'è venuta l'idea di insaporirle anche con la Gelatina di Cotogne. Che Gran Scoperta!
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