La dieta si fa contenendo le quantità non la qualità

30 luglio 2012

Sagn cu l Suenn - Fettuccine con Granchi Pelosi

Oggi affrontiamo uno dei più gustosi crostacei che il nostro mare possa dare, il Granchio Peloso, che a Bari chiamano Pelose, a Taranto Suenn, distinguendoli dagli altri non pelosi che sono detti Caur, certo due denominazioni particolari ed originali di cui mi piacerebbe proprio conoscere l'origine. La stessa ricetta è valida un po' per tutti i crostacei con carapace molto duro: Astici, Aragoste, Magnose e altri granchi, anche quelli che dalla Francia ci arrivano allevati.
Con qualcosa più di un chilo, in effetti una decina, abbiamo preparato un favoloso primo piatto ed un gustosissimo e sfiziosissimo secondo.


Ingredienti per quattro persone:
Per le tagliatelle tre etti di Semola di Grano Duro - due uova -
un cucchiaio di Olio Extra Vergine d'Oliva - un pizzico di Sale Fino - quanto basta d'Acqua
un chilogrammo circa di Granchi Pelosi - un chilogrammo circa di pomodori maturi per salsa
due spicchi di Aglio - un peperoncino - un ciuffo di prezzemolo - otto cucchiai di olio EVO 
un bicchiere di vino bianco secco - quanto basta di Sale grosso

Come Rita doma L Suenn
S'è convinto?

Mica tanto, minaccia
Convinto di far paura, avendo ragione


Tenta la fuga


La prima operazione da fare, se avete deciso di seguirci alla lettera, è fare la pasta, evidentemente si può, rinunciando a parecchio della bontà del piatto, utilizzare pasta secca anche non all'uovo o questa la si può sempre acquistare pronta, per gli stacanovisti come noi, è preparare l'impasto per le tagliatelle o fettuccine.
Impastiamo gli ingredienti, partendo dalla classica fontanella per arrivare ad un impasto omogeneo e setoso da mettere a riposare. Dopo almeno una mezz'ora si passa a stendere la pasta
con l'apposito mattarello o anche,
volendo e rinunciando a parte della fondamentale rugosità, con una delle varie macchinette, che la tagliano pure, noi preferiamo arrotolare la sfoglia e tagliarla a mano, rischiando l'artigianale imprecisione, che aggiunge fantasia al piatto. Cosparsa di semola la pasta la si lascia a riposare ed asciugare, che in questo caso aggiungerà una gradevole callosità.
Lavare molto bene e vigorosamente i granchi e, per evitare d'avere lo "scrupolo" di cuocere animali vivi, lasciarli nella cella frigorifera per una mezz'ora.
Intanto si sono lavati i pomodori, tagliati e tolto i semi, lasciandone qualcuno sano da aggiungere tagliati a pezzi, si sbollentano e passano, ottenendo una salsa piuttosto densa.
Passiamo alla vera preparazione del sugo soffriggendo dolcemente l'aglio affettato o tritato, quando comincia ad assumere colore, aggiungere il peperoncino spezzato e i gambi del prezzemolo, facciamo colorare fino ad un moderato brunito l'aglio. Come al solito chi volesse togliere l'aglio, deve aumentarne la dose e almeno schiacciarlo.
A fiamma molto alta e con un coperchio a portata di mano mettiamo i granchi in pentola e copriamo subito per evitare gli inevitabili schizzi, con molta accortezza dobbiamo comunque rigirarli più volte. Li vedrete diventare rossi e, appena prosciugati, aggiungere il vino, rimestando ancora, quando anche il vino sarà scomparso, togliere i rami di prezzemolo ed il peperoncino, tenendolo da parte per poter aumentare la piccantezza, riaggiungendolo alla salsa. E' giunto il momento di aggiungere i pomodori e la loro salsa, far raggiungere l'ebollizione ed abbassare come si farebbe con ogni buon ragù.
Tra un po' sarà bene controllare salinità e piccantezza. La salsa sarà pronta quando avrà raggiunto in una mezz'ora o poco più la giusta consistenza. Con questa salsa si condisce la pasta cotta ben al dente in acqua salata. I granchi, opportunamente rotti con gli appositi attrezzi che possono essere facilmente sostituiti da schiaccianoci e forchettine da cocktail, saranno un gustosissimo secondo.


5 commenti:

  1. devono essere squisite, io granchi hanno un gran sapore, un abbraccio SILVIA

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  2. quei granchi sono un amore , bellissime le foto e le didascalie!
    Provero' a farlo anche se prendero' granchi congelati, non riesco a farli fuori!

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  3. Carmen, non usare i gongelati, fra l'altro chi sa da dove vengono. Come con tutti gli altri elementi vivi, per evitare inutile sofferenze e scene truci, basta tenerli in frigo, meglio frizer per un pochino, non moriranno ma sarà come se lo fossero. Passeranno direttamente dalla ibernazione alla morte. Anzi lo voglio inserire come suggerimento, grazie per il pungolo. Trovamene altri.

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  4. A Lecce e provincia i granchi "normali" si chiamano "caurri", i granchi pelosi invece hanno lo stesso nome usato nel barese ossia pelose... il piatto è molto gustoso e tipico in tutto il salento... certo pescarli non è semplice, ma è divertente se fatto in compagnia =)

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  5. "Suenn" è la denominazione tarantina per i Granchi Pelosi, gli altri si chiamano genericamente Caur. Onestamente li ho acquistati al mercato.

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