Questa è la ricetta tradizionale pugliese, in particolare del tarantino.
Ingredienti:
- Farina 00 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1Kg
- Olio EVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300cc
- Vino bianco secco . . . . . . . . . . . . . . . 250cc
- Sale fino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 cucchiaio
- Semi di Finocchio . . . . . . . . . . . . . . . . una generosa manciata
Impastare la farina insieme agli altri ingredienti, lavorare la pasta finché non diventerà omogenea e metterla a riposare per due orette. Passato questo tempo mettere a bollire una pentola di acqua ed intanto cominciare a preparare i tarallini facendo prima dei bastoncini spessi meno di un dito mignolo e lunghi sette o otto centimetri, che vanno poi chiusi a tarallino e schiacciati alla congiunzione perché aderiscano i due terminali.
Quando l'acqua bolle tuffarne una decina ed aspettare che galleggino per porli ad asciugare su un canovaccio, devono asciugare molto bene.
Quando saranno perfettamente asciugati, dopo qualche ora, infornarli in forno caldo a 200° C, finché non avranno assunto una bella colorazione ambrata.
Sono eccellenti per accompagnare olive, sottoli, ecc . . ., negli antipasti, ottimi per uno spuntino a qualsiasi ora accompagnandoli ad un buon bicchiere di vino.
Oltre a farli con i semi di finocchio si possono fare senza nulla, con il pepe, con il peperoncino, con origano, con cipolla, ecc.. ecc...
In Basilicata si fanno senza vino e spezie, con lo strutto al posto dell'olio, la farina preferita è quella di un antichissimo grano il Carosello, da "carosato" cioé "rapato", avendo una spiga senza aghi. Anche la forma è diversa è di un otto, racchiuso in un ovale più o meno oblungo, è questo, come saprete uno dei simboli ancestrali, rappresenta l'infinito. Si usa spezzarli, ottenendo dei bastoncini, che si mettono a bagnarsi nel vino. Questa "Zupp cu u Vin" era spesso la cena degli anziani, che inzuppatili, non trovavano difficoltà a mangiarli, non c'era bisogno di denti. Primo esempio del "Mangia e Bevi".
Anche per gli altri, aspettando che fosse pronto, era delizioso farsi un bicchiere di vino sbocconcellando questi biscotti, attinti o meno nel vino.
In Basilicata si fanno senza vino e spezie, con lo strutto al posto dell'olio, la farina preferita è quella di un antichissimo grano il Carosello, da "carosato" cioé "rapato", avendo una spiga senza aghi. Anche la forma è diversa è di un otto, racchiuso in un ovale più o meno oblungo, è questo, come saprete uno dei simboli ancestrali, rappresenta l'infinito. Si usa spezzarli, ottenendo dei bastoncini, che si mettono a bagnarsi nel vino. Questa "Zupp cu u Vin" era spesso la cena degli anziani, che inzuppatili, non trovavano difficoltà a mangiarli, non c'era bisogno di denti. Primo esempio del "Mangia e Bevi".
Anche per gli altri, aspettando che fosse pronto, era delizioso farsi un bicchiere di vino sbocconcellando questi biscotti, attinti o meno nel vino.
Ottimi!!!
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